domenica 24 febbraio 2008

1997 - Artisti a confronto 1 - Italo MEDDA - Anna BOSCHI


Gli aspetti espressivi, linguistici, dell'arte stanno imponendosi come tema di lavoro e di dibattito, di impegno artistico e di critica, come se la conclusione del millennio richiedesse di fare il punto sulla situazione riflettendo sulle origini e sulla natura stessa dell'arte.
L'arte (si sa) è comunicazione, non una tecnica di comunicazione. Per comunicare all'arte basta essere, manifestarsi. Lo sviluppo della tecnologia della comunicazione, dai libri alla TV, dai CD – ROM a Internet, facilita l'informazione e la conoscenza dell'arte, non la comunicazione dell'arte.
L'arte è comunicazione ma non può essere comunicata, mediata. L'arte comunica solo con la sua presenza. L'arte, infatti, per comunicare ha bisogno di spazi in cui manifestarsi.
G28 Gallery è uno spazio per artisti in Cagliari dell'Associazione Culturale R. Progetto Aperto che si propone di fare arte favorendo occasioni di incontro per gli artisti isolani e non. G28 Gallery inaugura la sua attività con una programmazione artistica di largo respiro, con un progetto aperto a nuove collaborazioni e sollecitazioni.
ARTISTI A CONFRONTO vuole essere un'opportunità per gli artisti isolani che vogliono instaurare un rapporto reale con la produzione artistica italiana e mondiale. L'attività ha inizio con una serie di mostre di artisti dell'area cagliaritana e del bolognese a cui faranno seguito delle iniziative con artisti di altre regioni italiane.
Testo di Salvatore MELIS

Anna Boschi e Italo Medda hanno in comune l'interesse per la poesia visiva, l'essenzialità della composizione e un discorso lirico sulla memoria; ma si tratta solo di punti di partenza destinati ad avere sviluppi diversi.
Italo Medda infatti, nei suoi acquerelli, valorizza decisamente il colore e crea delle composizioni dal sapore astratto dominato da un clima calmo e sereno ove il riferimento a Klee suona anche come aggancio a una visione del mondo legata alla spiritualità orientale; quasi un rinnovamento di quel “gioco delle perle di vetro” di cui parla Hesse.
Anna Boschi invece predilige l'uso di materiali vari e collage e si ricollega alla comune esperienza quotidiana. Non a caso le sue opere, dominate prevalentemente da tonalità scure che lasciano trasudare frammenti di memorie, finiscono col diventare inquietanti ponendoci davanti i grandi problemi della nostra esistenza.
E così i due artisti finiscono col porsi in modo diverso davanti ai fatti del mondo: Medda, rifacendosi alla filosofia orientale sembra volerli annullare contrapponendo un'altra realtà (quella dello spirito); Anna Boschi non sfugge i problemi, ma casomai li affronta in modo allusivo tramite una “materia” ove l'aggressività diventa riflessione. Perciò la scelta dei due artisti di esporre assieme assume il sapore di in colloquio sui destini dell'uomo.
Testo di Roberto VITALI

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